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Finché amore non ci separi
Nell'orrore dell'Olocausto, le storie drammatiche, vere e dolorose si inanellano, si ripetono, sono atrocemente troppe. Quella di Ravensbrück è una di queste: aperto nel maggio del 1939, in una proprietà del Reichsführer delle SS Heinrich Himmler, è stato il più grande campo di concentramento femminile della Germania nazista.
In sei anni vi furono rinchiuse 130.000 donne, provenienti da più di venti Paesi in tutta Europa. Erano di diversa estrazione, nazionalità, credo politico; solo poche tra loro erano ebree: Ravensbrück serviva ai nazisti per eliminare tutti “gli esseri inferiori”. Zingare, esponenti della Resistenza, nemiche politiche vere o presunte, disabili, “pazze” dovettero sopportare privazioni, sevizie, malattie, lavori forzati, esperimenti “medici” ed esecuzioni sommarie. Negli ultimi mesi di guerra il lager divenne un campo di sterminio, perché era necessario far sparire in fretta “le prove” della sua reale funzione ed entro l’aprile del 1945 vi vennero trucidate tra le 30.000 e le 90.000 donne, molte con i loro bambini. Per anni, fino alla fine della Guerra Fredda, la verità su Ravensbrück è rimasta nascosta.
Grazie a interviste esclusive e documenti inediti, la scrittrice Sarah Helm ci offre una vivida ricostruzione e una testimonianza indimenticabile di uno dei capitoli più tristi della nostra Storia. Il libro è duro ma necessario, una pietra miliare della memoria: "Il cielo sopra l'inferno". Lo trovate su Matacena Libri.