“Carta della cultura giovani” e “Carta del merito”
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Finché amore non ci separi
Il lockdown, i nazionalismi, i vari fazionismi, le nuove partigianerie, i Capitani e i Parlateci Di Bibbiano. Insomma, non viviamo una fase di grande amore per la politica, come ormai da tempo. Il totale disinteresse e come il dibattito è intriso più di slogan che di contenuti non favorisce un ritorno al senso più nobile della res pubblica intesa come servizio alla collettività a cui tutti sono chiamati a rivolgere sguardo, interesse e pensiero.
Nel 2012 la situazione era la stessa di oggi, forse addirittura meno grave. Ed è al 2012 che risale questo libro-riflessione di uno dei più famosi divulgatori italiani, Piero Angela: "A cosa serve la politica?".
"Oggi c'è un forte risentimento contro la classe politica per i suoi troppi privilegi, per il malcostume diffuso, per i costi, l'arroganza, l'inefficienza, la corruzione. Ma in realtà esiste una questione molto più profonda, che questo libro intende affrontare, e che riguarda il ruolo stesso della politica nella società. È radicata l'idea che sia la politica a determinare il benessere di un paese. E che, cambiando maggioranza, o cambiando leader, si possano ottenere cose che in realtà non dipendono dalla politica. E che non dipendono neppure dalla capacità di lottare per ottenerle. Questo non significa che la politica non sia importante, anzi. Ma soltanto se riesce a stimolare e a far crescere in modo prioritario quei "software", quei motori dello sviluppo che sono i veri produttori di ricchezza. E anche i veri attrattori di investimenti. Ma è così che funziona la politica in Italia?".
Andando al di là delle polemiche quotidiane, Piero Angela ci offre un punto di vista diverso e illuminante per mettere a fuoco il vero problema del nostro Paese.