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Finché amore non ci separi
“I cani romantici” di Roberto Bolaño è una raccolta di versi che fa viaggiare con il cuore e con la fantasia.
Tanto poetica è la prosa di Bolaño, quanto narrativa è la sua poesia, in una commistione di generi che punta a un unico obiettivo: la parodia dei generi stessi, a favore di un’immaginazione che è allo stesso tempo quotidiana e visionaria. Così i quarantadue componimenti che formano il volume, scritti in Catalogna tra il 1977 e il 1990, raccolgono e ricostruiscono in modo caleidoscopico le riflessioni e le esperienze dello scrittore alla luce dei suoi spostamenti tra Cile, Messico e Spagna.
Lo stesso Bolaño dice: «La mia poesia e la mia prosa sono due cugine che vanno d’accordo. La mia poesia è platonica, la mia prosa è aristotelica. Entrambe abominano il dionisiaco, entrambe sanno che il dionisiaco ha trionfato».
In continua oscillazione fra il romantico «cammino dei cani» e il sinistro, ma inevitabile, «sentiero dei serpenti», il poeta si trova smarrito: «Mi trovo nel posto dove si vede solo con la punta delle dita, pensai. Qui non c’è nessuno.», cosciente di aver intrapreso una strada che lo condurrà verso una meta ineludibile: «la moto nera mi portava / direttamente verso la distruzione. Non più lune tremanti / sulle vetrine, non più camion della spazzatura, non più / desaparecidos. Avevo visto la morte copulare con il sogno / e ormai ero avvizzito» (L’ultimo selvaggio).